La notizia dell’incidente nella prima salita della domenica ha fatto passare in secondo piano gli altri aspetti di questa manifestazione, pienamente riuscita.
Il pilota che è caduto è attualmente ricoverato a Perugia in condizioni stazionarie. Ma è ben chiaro a tutti che il nostro sport, come altri e come la normale circolazione stradale automobilistica e motociclistica, è pericoloso. E tale rimane nonostante le misure di sicurezza personali e degli organizzatori, queste ultime ormai collaudate da anni di edizioni e conformi, ovviamente, alle normative civilistiche e sportive.

Augurando pronta e piena guarigione alla vittima della caduta va osservato che, al di là di questo, la manifestazione è pienamente riuscita, accogliendo, nei tre giorni, tra i boschi appenninici, oltre 400 spettatori, nonostante i limiti di capienza dovuti alla pandemia. 154 i piloti presenti nelle varie specialità, campionato italiano, campionato europeo, moto d’epoca e cronoclimber.

Lo spoletino Emo Antinori Petrini con una Ducati 748 ha vinto nelle moto d’epoca gruppo 5, per 7 decimi di secondo sull’altra Ducati  (900 però) di Fioravanti. Nella prima gara, di sabato, era comunque salito sul podio col terzo posto.
Nella categoria maggiore abbiamo assistito ad una grande sfida tra due stelle della velocità in salita: Maurizio Bottalico e Stefano Bonetti, pluricampioni italiani e partecipanti al pericolosissimo Tourist Trophy all’Isola di Man. Due volte ha vinto Bottalico, una Bonetti.

Ora le energie del Moto Club Spoleto di concentrano sul’importantissimo appuntamento del 24/27 settembre, quando per la seconda volta porterà un campionato mondiale professionistico a Spoleto: il mondiale Enduro !

 

 

Maurizio Bottalico