In occasione del Pirelli Round al Motorland di Aragòn, abbiamo intervistato Leonardo Taccini, pilota tesserato con Moto Club Spoleto, che quest’anno corre nella classe WorldSSP con il team Orelac Racing VerdNatura. Il diciottenne romano, al debutto nel campionato del mondo delle derivate di serie, ci racconta un po’ della sua nuova esperienza e di come è arrivato tra i “big” della categoria.

 

Com’è’ andato il tuo primo weekend nel WorldSSP?

 

  • Il weekend non è andando male, prima di arrivare qui la moto l’ho provata solo a Jerez con la pioggia, ed ai test ufficiali sull’asciutto. Non avendo mai girato con un 600 cc. prima d’ora e non è facile passare da una Moto3 ad una Supersport600. Nonostante ciò, ho girato in tempi abbastanza buoni e migliorato di turno in turno.

 

La prima gara com’è andata?

 

  • Ho fatto una bella partenza e mi sono ritrovato subito col gruppetto di piloti che lottano per il titolo europeo come me. Ero dietro ad Herrera e Manfredi, ma ho avuto un po’ troppa foga all’inizio e sono caduto.

 

Hai già girato ad Aragòn con la Moto3, com’è? Ti piace la pista?

 

  • Si, ho girato qui con la Moto3. E’ una pista dove mi sono sempre trovato bene. Peccato essere scivolato nella prima manche perché potevo fare una bella gara. Se avessimo fatto dei test anche qui, saremmo stati molto più competitivi.

 

L’esperienza nel WorldSSP come l’hai intrapresa? E’ arrivata, o è stata una scelta tua?

 

  • E’ stata una combinazione un po’ strana. Dovevo continuare al CEV con il team ‘Leopard’ dove, nonostante qualche sfortuna, avevamo dimostrato di andare veramente molto forte. Fondamentalmente con la Moto3 non mi trovo bene, non asseconda il mio stile di guida, mi tarpa tanto le ali. Non riesco a guidarla come voglio e mi son detto di provare col salto di categoria e vedere come va con una 600. Ero in trattativa con altri due team e ad Orelac Racing VerdNatura proprio non ci avevo mai pensato, né parlato. Il giorno che sono andato a parlare con una delle altre squadre, è successo qualcosa per cui mi hanno chiesto di aspettare un attimo. Nel frattempo si è sparsa la voce che io volevo entrare in Supersport e mi ha contattato un signore dell’ambiente esterno ai team, dicendomi che c’è questo team che cercava un pilota giovane. Io ci ho pensato, li ho contattati, abbiamo parlato e sono rimasto in attesa. Il giorno dopo mi han mandato il contratto, ed era un contratto buono. Ci siamo resi conto che questa era la scelta migliore, ed ho accettato. La cosa bella è che inizialmente non dovevano neanche avere un secondo pilota e avrebbero disputato il campionato solo con Raffaele De Rosa. Visto che si sono interessati a me, ho accettato.

 

Com’è avere Raffaele compagno di squadra?

 

  • Tanta Roba! Ti aiuta tantissimo, ed ha un sacco di esperienza su queste moto. Ogni volta che giriamo, appena rientrati ai box ci confrontiamo e mi dice tutto quello che voglio sapere.

 

L’ambiente della Superbike come l’hai trovato?

 

  • Fin da piccolo ho sempre sognato di arrivare in Superbike, ma per una serie di coincidenze ho guidato solo prototipi. Quindi ho colto al volo quest’opportunità perché è l’ambiente che mi ha sempre attirato di più.

 

Grazie per il tuo tempo e ti facciamo un grosso in “bocca al lupo”. Che tu possa andare bene e realizzare il tuo sogno portando in alto i colori italiani e il nome del Moto Club Spoleto.

 

  • Grazie a te, lo spero tanto. Grazie anche al Moto Club Spoleto a cui dedico un caloroso abbraccio!

Intervista e foto: Alex Ricci