Abbiamo incontrato Danilo Petrucci, a poche settimane dall’inizio della stagione del Moto America, la serie che vedrà il pilota ternano scendere in pista con la Ducati, Danilo appena tornato da Misano, dove ha svolto i test pre-season ci racconta sensazioni e aspettative – E’ un inizio stagione anomalo per me, esattamente come è stata anomala l’uscita dalla MotoGp, dopo la Dakar, ho deciso di fare questa esperienza in America, per allargare i miei orizzonti racing, correrò con una moto nuova per me, con gomme diverse da quelle che usavo in MotoGp, insomma dovrò scoprire tutto, non solo pensando alle dinamiche racing ma anche al modo di vivere, visto che mi trasferirò là. Dopo la Dakar, dove mi sono divertito veramente tanto, l’intento è quello di continuare a divertirmi! Ancora non sono andato negli States, la prima gara sarà il 10 di aprile e credo che andrò una settimana prima, sono un po’ in ritardo perchè dal deserto sono tornato con fratture e dislocazioni varie e come se non bastasse due settimane fa sono caduto con la moto da cross, rompendomi il collaterale del ginocchio, quindi mi sto impegnando molto in questo periodo a rimettermi fisicamente, da 3 mesi infatti sono avvolto da una spirale abbastanza negativa per quanto riguarda la condizione fisica, ma vi assicuro che sarò al 100% per l’inizio di questa nuova avventura! – Petrucci appena tornato dai test di Misano ha trovato la Panigale con cui correrà, una moto assolutamente prestazionale, nonostante lui sia abituato ai missili della MotoGp – La Ducati che utilizzerò è una moto ufficiale che arriva direttamente dal reparto corse, è chiaramente una Sbk, ma in America si corre con monogomma Dunlop, uno pneumatico che mai avevo provato e che per ora ho testato per 4 giorni tra Portimao e Misano, sono rimasto assolutamente impressionato positivamente dalle prestazioni di questa Ducati, che possiamo definire la sorella minore della MotoGp, è veloce, ha tantissimi cavalli, una ciclistica molto agile e una grande stabilità in frenata, l’unica vera differenza con la MotoGp per me sono le gomme, che essendo quelle che danno al pilota, attraverso il contatto a terra, le sensazioni più importanti, necessitano in questo caso di tanti km per prendere confidenza e capirle al meglio. Tecnicamente la Panigale è ovviamente diversa dalla MotoGp, ha il forcellone monobraccio, il motore portante, quindi non c’e’ un vero e proprio telaio, ma rimane, lasciamelo dire, un bel pezzo di ingegneria tricolore, e come ero fiero di guidare per Ducati in MotoGp lo sono con questa Panigale nel Moto America! Poi è ovvio negli Stati Uniti mi aspetta una realtà racing molto diversa da quella a cui mi sono abituato nel motomondiale, però anche alla Dakar non sapevo cosa aspettarmi, ma affrontandola con il piglio e l’atteggiamento giusto mi sono divertito tanto e sono andato pure forte, quindi vorrei ripetere l’esperienza anche in America, poi so bene che ci saranno piste e avversari che mi metteranno in difficoltà ma io amo le sfide, adoro mettermi alla prova, avevo bisogno di un cambio radicale e di divertimento, anche per questo non sono andato al mondiale Sbk, in questo momento ho bisogno di ritrovare la gioia nel guidare! – La Dakar ha lasciato nel cuore di Petrucci un segno indelebile, segno che è arrivato in un momento sportivo non felicissimo per Danilo reduce a fine 2021 del divorzio con Ktm che ne ha sancito l’uscita, per ora, dalla MotoGp – Sinceramente ciò che è successo alla Dakar non me lo aspettavo, l’esperienza dakariana, mi ha dato un seguito, sui social e non, incredibile, e non solo per la vittoria di tappa, ma anche nei giorni precedenti e successivi. Non ho capito come mai tutta questa gente mi abbia seguito, non me lo aspettavo davvero, però è stato fantastico, per due settimane alla Dakar non si è parlato d’altro, ho ricevuto attestati di stima e affetto vero da piloti come Valentino, Marquez, Biaggi e tantissimi altri, questo aspetto me lo porto davvero nel cuore, a dispetto delle discussioni passate con alcuni colleghi, finite sempre con una stretta di mano, questa manifestazione di affetto sincero durante la Dakar mi ha ripagato in pieno degli anni di sacrifici, credo che in un certo qual modo il destino mi abbia restituito ciò che non sono riuscito a fare in MotoGp, dove avrei voluto vincere il mondiale o comunque lasciare il segno, ma per un motivo o per l’altro non sento di avercela fatta, nonostante gli sforzi avrei potuto vincere di più ma a volte ho esagerato io e altre ritengo di essermi trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, anche pensando agli avversari che ho trovato in pista gente come Dovizioso o Marquez,  ma davvero con questa Dakar mi sono fatto un regalo, mi sono tolto quelle soddisfazioni che mi sono mancate nel motomondiale! – Petrucci non ha mai vinto il mondiale ma una delle due vittorie in MotoGp è quella indimenticabile a Mugello su Ducati, in pratica il sogno proibito di qualsiasi pilota da Gran Premio, vincere su uno dei circuiti più affascinanti e tecnici del mondo – Vincere al Mugello, tra l’altro l’ultima edizione che si è corsa con il pubblico vero, è stato incredibile, senza dubbio uno dei giorni più belli della mia carriera, anche quella domenica tanti, tra addetti ai lavori, colleghi e pubblico, mi hanno dimostrato un  affetto enorme, nel giro di rientro per percorrere la pit lane ci avrò messo mezz’ora! – Danilo Petrucci è un tesserato del Motoclub Spoleto, lo stesso Motoclub che oltre a mandare in scena il National Trophy, per il secondo anno organizzerà il CIVS, il Campionato Italiano Velocità in Salita, ecco che il panorama racing di Petrucci potrebbe farsi ancora più vasto – Mi piacerebbe provare una volta, una gara su strada, certo il TT è molto impegnativo, diciamo che li’ all’isola di Man sarebbe interessante farci un giretto, ma io su strada sono uno di quei motociclisti da cafè racer, quindi tanti bei  panorami, vento in faccia e velocità bassissime. So che a metà luglio ci sarà la tappa del CIVS a Spoleto e se sarò libero di certo un salto lo voglio fare per vedere l’ambiente, e a conoscere una disciplina per me inedita, ma rimanendo sulle nuove esperienze ho promesso al Presidente del Motoclub Spoleto, Daniele Cesaretti, che in occasione del mondiale Enduro a Spoleto nel 2024, correrò, e poi mi piacerebbe fare anche la 6 giorni, insomma voglio tornare a divertirmi in moto, perchè io le moto le amo proprio, tutte, che siano da velocità o fuoristrada! – Guardando al futuro, non quello prossimo, tutti si aspettano Danilo Petrucci ancora alla Dakar – Non ho ancora programmi definiti in realtà ma alla Dakar vorrei proprio tornare, di sicuro l’anno di esperienza mi è servito per capire cosa migliorare, e senza dubbio devo imparare a navigare meglio, perchè la velocità ho dimostrato di averla, ma quella basta per vincere una tappa se vuoi puntare al bottino grosso devi saper navigare. Un altro aspetto inedito per me è stato gestire una gara di cosi’ tanti giorni, ma adesso saprò cosa aspettarmi, dosare meglio le energie è un altro aspetto fondamentale che ho imparato, quest’anno dopo la prima settimana ero molto stanco, ero partito fisicamente molto provato e questo non mi ha aiutato, diciamo che ho fatto tanta esperienza che mi tornerà utile, senza dimenticare dopo tutte queste considerazioni che alle spalle ci vuole sempre un team di altissimo livello – E’ iniziata la stagione MotoGp, Petrucci per la prima volta dopo molti anni l’ha vista in televisione ma non da semplice spettatore ma calandosi nel ruolo di opinionista/commentatore per Sky 208 MotoGp –  Mi manca la MotoGp, cioè mi manca l’adrenalina che scorre nelle vene nel guidare quel tipo di moto ma non mi manca l’impegno enorme che serve per rimanere competitivi nel motomondiale, bisogna dare il 120% per andare forte in MotoGp e quando i risultati, come con Ktm, non arrivano, è difficile restare motivati, ma la MotoGp, e l’ho scoperto guardando la gara in televisione, non è solo allo stesso tempo bello e terribile guidarla, ma è appassionante anche dal divano, non sai mai come può finire, il sabato va forte uno la domenica vince un altro, è davvero un thriller, visto dal punto di vista del pilota questo aspetto ti distrugge da spettatore invece è fantastico! E poi abbiamo dei gran piloti in tutte le classi, quello che hanno fatto Migno, Vietti e Bastianini è incredibile, sono ragazzi velocissimi che rappresentano senza dubbio il nostro futuro a due ruote, e ti dico in inverno pensavo che guardare i miei colleghi correre mi avrebbe fatto male e invece mi sono divertito e di sicuro per la gara di Mandalika punterò la sveglia e mi godrò tutte le classi! Per il commento invece vi svelo un segreto, mi ero preparato alla Dakar, visto che tutti i giorni facevo le dirette sui social, che tra le altre cose mai avevo provato a fare, ma era talmente tanta la gente che voleva mie notizie che alla fine il warm up, durato 14 giorni, da commentatore, l’ho fatto dal deserto della Dakar! Comunque due belle esperienze che mi sono divertito moltissimo a fare! – In definitiva Danilo Petrucci è l’esempio vivente del detto “quando si chiude una porta, si apre un portone” e nel 2022 racing di portoni aperti per Petrucci se ne prospettano davvero tanti, in bocca al lupo Danilo, eroe motociclistico dei due mondi, che presto potrebbero diventare tre!